COSI' I PRIMI SONO SEMPRE PIU' PRIMI
Il regolamento permette facili discriminazioni
Sfogliando i post su Facebook dei commenti sui video del mondiale, sembra che il denominatore comune sia ancora la condanna a questo benedetto regolamento no-stop. Abbiamo intervistato il presidente della CTR nella FIM, Thierry Michaud nella gara di Lourdes, e sul prossimo numero sentirete il suo pensiero dopo 4 anni di applicazione. Intanto non si può negare che non solo non piace ma molto spesso non viene applicato, o meglio vengono fatte evidenti discriminazioni fra i piloti al massimo livello e quelli di più bassa levatura.
Pur non volendo neanche sospettare che ci siano delle irregolarità faziose - e lo diciamo senza alcuna ironia intendiamoci - rimane da sempre quella sorta di sudditanza dei giudici nei confronti dei fuoriclasse, che si tramuta in timore di affibbiare a loro punteggi pesanti. Se un Toni Bou volteggia con eleganza in zona e nel farlo arretra leggermente o si ferma un attimo, pur comprimendo le forcelle e “sgassando”, due furbesche azioni che simulano una continuità di movimento, lo si perdona. Se a fare la stessa cosa è un Matteo Grattarola qualunque, il “5” gli viene dato più facilmente! Ma non considerate i nomi che abbiamo fatto, sono di pura fantasia, al posto del primo ci poteva essere Adam Raga, del secondo Franz Kadlec.
Chi ne fa le spese sono sempre i “peones”, i piloti meno blasonati, anche perchè costretti dall'ordine di partenza ad entrare per primi nelle zone. Succede sovente che alcune di queste non risultino fattibili, applicando il regolamento no-stop alla lettera, ossia punendo la benchè minima fermata, quindi per i giudici, parte dell'organizzazione, cresce l'angoscia di non avere fatto delle scelte giuste come ostacoli, l'angoscia di avere esagerato. E troppo spesso si chiude volentieri un occhio di fronte alla piccola sosta od anche arretramento di qualche top rider, pur di vedere la zona superata a zero.
Dunque ancora oggi dopo quattro anni di assidua applicazione da parte della FIM del regolamento che ha letteralmente spaccato in due il mondo del Trial, con federazioni nazionali che lo hanno bocciato in toto, non ci sentiamo di dire che ci siano stati dei miglioramenti. Si perde in spettacolarità e si mette maggiormente in difficoltà chi deve giudicare, ma non essendoci limite alla follia, e ve ne parleremo prossimamente, c'è già chi parla di abolire i minder, sempre nell'ottica di abbassare ulteriormente il livello!
(da Motosprint n.26 - 28 giugno / 04 luglio 2016)