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LA PIOGGIA BAGNA IL NASO

Con la pioggia è davvero il caso di fermare la gara?

Presto anche noi come la MotoGP. Prepareremo una seconda moto con una gomma più morbida, con una mappatura più dolce, pronta ad essere utilizzata quando la Direzione Gara lo impone. Ma no, scherziamo, quando mai una gara di Trial viene sospesa per la pioggia?

Domenica 26 giugno in Polonia a Miekinia, 4 km circa da Krzerzowice, terza prova del Campionato FIM-Europe Youth e Women. Un ottimo posto per il Trial. Area chiusa al traffico. Ideale per concedere ai giovanissimi di cimentarsi con cilindrate superiori a quanto sarebbe loro concesso dall'età, secondo una clausola (discutibile) del regolamento del Campionato Europeo. I piloti partono col cielo sereno, ma sono previsti temporali . Qualcuno prova ad affrettarsi per finire prima di un possibile temporale, che potrebbe rendere molto scivolosi i passaggi sulle pietre. E non si tratta di uno qualunque. Lorenzo Gandola (Scorpa) fino alla gara precedente divide la leadership di campionato con l'inglese Jack Peace (Gas Gas) . L'italiano teme la pioggia, l' inglese no. Quando sopraggiunge il diluvio, Gandola è già alla zona 9 del secondo giro, Peace alla 3. Tra i due dopo il primo giro c'è un solo punto di differenza a favore dell'inglese: 6 a 7, perché le 12 zone all'asciutto sono perfino troppo facili.
Colpo di scena. La direzione decide di sospendere la gara e dichiara valido solo il primo giro. La ragione? Zone diventate troppo pericolose. Non ci possiamo credere! Ma se la zona diventa troppo pericolosa, esiste sempre la possibilità di saltarla “bucando” 5. O se il giudice è pignolo, si attende in coda il proprio turno, si mette il mozzo davanti della ruota in mezzo all'ingresso, così si è realmente entrati e non si corre il rischio di prendere 20 punti per averla omessa.

Tutte le gare di Trial da sempre si sono corse sotto qualunque condizione climatica. E' capitato nel nord Europa di vedere nello stesso giorno, sole, pioggia, grandine ed anche neve. Mai e poi mai si è pensato di fermarle. Nella settimana precedente al mondiale di Lourdes c'era stata una situazione analoga. Gara stoppata nel terzo giro e dichiarate valide solo i primi 2 giri e le prime 5 zone del terzo. Ma laggiù la giustificazione è stata di permettere l'intervento dell'elicottero per soccorrere il minder del pilota spagnolo Miquel Gelabert, caduto nel trasferimento. Nulla di grave, giusto un paio di costole incrinate, come da successivo referto medico.
Ma in Polonia il trasferimento consisteva in un giro di 3 km in piano! Nel mondiale ne ha fatto la spesa il nostro numero uno, Grattarola che stava lottando addirittura per il podio, perchè i piloti “miracolati” (il luogo non smentisce) erano tutti in forte ritardo e qualcuno rischiava anche di non stare nel tempo, mentre il campione italiano aveva già terminato tutto il giro. All'Europeo ci ha rimesso Gandola, che aveva usato una strategia di gara di affrettarsi a discapito di guardare con più oculatezza le zone, rivelatasi poi vana.

(da Motosprint n.27 - 05/11 luglio 2016)

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Lorenzo Gandola con il suo minder (il padre) ancora sorridente, cioè prima della gara...

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