NON C'E' LIMITE AL PEGGIO
La FIM crea nuovi malumori abolendo il minder, l'angelo custode dei piloti
Dopo la discussa (e bocciata in quasi tutte le nazioni) scelta di ritornare al regolamento no stop, la FIM in accordo con le Case del settore Trial (o meglio con alcune) sta preparando la seconda mossa: l’abolizione dei minder! Giusto per illuminare il lettore non dell’ambiente: il minder, detto anche “acchiappamoto”, “seguidore” , “meccanico”, è quell’omino (in rarissimi casi anche donna) che vestito di pettorale di stile differente rispetto al pilota, ma con lo stesso suo numero di gara, ne salvaguarda l' incolumità.
E' l'assistente che va a piazzarsi nei punti critici della “zona controllata”, dove il concorrente potrebbe non riuscire a superare l’ostacolo ed appena si accorge che sta per cadere, gli afferra la moto, per evitare che il mezzo cada addosso al pilota. Ovviamente questo comporta il massimo delle penalità per il concorrente: 5 punti per quella zona.
Nella storia del Trial i minder sono comparsi in tempi recenti. Il progresso della tecnica e dei mezzi ha elevato il livello degli ostacoli e quindi è stato necessario preoccuparsi della sicurezza del pilota. In tempi più lontani, di fronte ad un pietrone particolarmente insidioso, si ricorreva a minder improvvisati, ossia un altro concorrente che si offriva di supporto, poi contraccambiato da quello aiutato. Ed il bello di quell’epoca che non necessariamente si trattava di due amici, ma di avversari coscienti che un aiuto reciproco avrebbe evitato ad entrambi il pericolo di rovinose cadute.
Oggi solo nelle categorie inferiori i minder non compaiono. Gli stessi piloti non si sentono sicuri se non vedono qualcuno in cima all’ostacolo pronto a afferrare la moto in caso di errore. E se finora il Trial vanta un numero limitato di incidenti seri, è anche grazie al lavoro di questi personaggi. Ad un certo livello la coppia minder-pilota è inseparabile anche durante gli allenamenti, con funzioni al di là della sola assistenza nel punto critico. Il minder dà consigli sulla traiettoria da scegliere, aiuta in caso di riparazioni da effettuare o semplicemente porta la borraccia con i sali minerali.
Abolirli è una follia, come se in MotoGP di colpo si rinunciasse all’elettronica o si tornasse ai pneumatici di un tempo, che renderebbero impossibili certe pieghe. Tracciare zone in cui il pilota non necessita del minder, equivale a declassare la spettacolarità di una prova mondiale ad una gara a livello amatoriale. Saremmo davvero curiosi di sapere cosa ne pensa il neo Promoter, la Sport 7...
(da Motosprint n.48 - 22/28 novembre 2016)