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RINGIOVANIRSI CHE PROBLEMA!

La Scuola Avviamento Trial funziona ma il ricambio generazionale stenta

La partenza del campionato regionale piemontese ha fatto registrare una discreta affluenza di adulti , mentre è stata numericamente deficitaria la presenza di ragazzini.
Lo dicono le cifre: più di un centinaio i piloti delle varie categorie ma solo 7 quelli delle classi Juniores. Abbiamo già notato quanto il Trial non attiri i giovani, ma quel minimo garantito dalle tradizioni familiari sopravviveva. Ora invece si tocca il fondo.

Le fasce di età più basse, quelle che partono dai 7 anni tanto per intenderci, non “ballano mai da soli”. Se sono sempre meno è perché la recessione nel Trial che ha toccato in primis il mondo adulto è ora arrivata di riflesso a quello minore. Perché nella stragrande maggioranza dei casi, i ragazzi del mini trial, oggi Juniores, sono tutti figli di appassionati, molti ancora praticanti. Ogni 100 trialisti, magari 3 o 4 provavano a coinvolgere i propri figli e li indirizzavano verso questa specialità, ovviamente riducendosi l'universo dei trialisti , in proporzione si riduce anche quello dei praticanti in erba.
Il problema è stato sollevato, come dimostrato da recenti intenti fra Case e Federazione ed è un passo avanti. In realtà da anni esiste in seno alla Federazione, la SAT: Scuola Avviamento Trial. Un'ottima iniziativa, con un istruttore federale e mini moto messe a disposizione dalla Beta, una struttura con gazebo, caschi e protezioni per chi prova, un'assicurazione in caso di incidenti. Basta una richiesta del moto club e la SAT itinerante è disponibile.

L'importante è riuscire a radunare un numero adeguato di ragazzi a cui interessi provare. Si deve poter pubblicizzare nelle scuole. Nell'ora di Educazione Fisica, fare in modo che intervenga un esperto, che può essere un personaggio della Federazione, magari aiutato da un video esplicativo, ed invitato dal preside, catturi l'attenzione degli studenti per anche solo mezz'ora, per spiegare cosa sia il Trial.
Un grosso limite di questa scuola itinerante è però di non contemplare la possibilità di far provare le moto agli eventuali genitori. Non ci sono moto per i “grandi” e non è prevista nel capitolato dell'assicurazione. Grave errore! Il minorenne da solo si può appassionare, ma senza il consenso del genitore - che può diventare una condivisione - non potrà mai iniziare. E questo fattore potrebbe essere buono anche per uno slogan pubblicitario : "Trial sport per tutta la famiglia". Chissà quante mogli, fidanzate. sarebbero pronte a muovere i primi passi su un mezzo da trial adeguato, se solo qualcuno avesse la pazienza di insegnare loro a condurre quella moto ...

(da Motosprint n.15 - 11/17 aprile 2017)

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