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ANNO NUOVO VECCHI PROBLEMI

La vera necessità è sempre la solita: avvicinare i giovani a questa specialità

Siamo tutti d'accordo sulla necessità di infoltire la base, i praticanti, ma in realtà alle belle parole non seguono mai i fatti. Chi ha già provato in altri tempi a dedicarsi a spingere la promozione, oggi è sfiduciato dai tanti ostacoli, primo fra tutti la mancanza di giovani per una moda ormai passata. Ciò che continua a non essere chiaro è chi deve partire con una campagna di pubblicità a favore del Trial. La Federazione, le Case, i moto club, i concessionari, i praticanti, i media?

La FIM è concentrata sul campionato del mondo. Tra le Case le posizioni sul regolamento pregiudicano una logica unità di intenti, quindi prevale l'atteggiamento di non volere essere il primo, se non l'unico a sostenere campagne che poi finirebbero per privilegiare tutti. I moto club un tempo svolgevano un vero ruolo di reclutatori di “novizi”, che venivano quasi con amore introdotti alla specialità grazie al tempo dedicato dai praticanti più anziani. Un costume ancora in uso in certe associazioni, ma il problema rimane sempre come scoprire il moto club.
I concessionari dovrebbero essere i soggetti che trarrebbero un vantaggio dall'arrivo dei nuovi praticanti. Ma pur denunciando la crisi, sembrano sempre colmi di lavoro, di quello che rende poco a detta loro, ed alla domenica è la famiglia che giustamente avanza diritti. I praticanti sono anche molto disponibili, ma fra loro quanti hanno la pazienza e la capacità di insegnare? Se qualcuno s'innamora di questo sport, anche solo osservare i passaggi degli altri e poi provare ad emularli con qualche piccolo consiglio per correggere gli errori più macroscopici, potrebbe essere sufficiente. Ma potrebbe accadere anche che il neofita si scoraggi subito, se non trova qualcuno alle prime armi come lui con cui misurare i progressi. Noi giornalisti di questo settore di nicchia non possiamo fare altro che ribadire e scrivere che sono queste le vere necessità.

Prossimamente vi parleremo delle Scuole di Trial che attualmente operano sul territorio ed anche di un'altra interessante iniziativa volta a “coltivare “ la base. In Piemonte si sta definendo in questi giorni un campionato amatoriale con l'ASI , un ente nazionale riconosciuta dal CONI. Il campionato prevederà come clausola a latere della gara vera e propria la presenza di moto messe a disposizione dai concessionari per fare provare il pubblico. Chissà che da queste iniziative del genere non si possa lentamente ricostruire quello zoccolo duro di praticanti indispensabile per ridare linfa ad un ambiente troppo concentrato solo sullo stop e sui minder.

(da Motosprint n.3 - 17/23 gennaio 2017)

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