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IL GIARDINO DELL'EDEN

Lazzate, sede dell'Europeo, ha accolto i piloti con la statua dedicata ai trialisti

Cosa potete pensare se entrando in un Comune di 7800 abitanti trovate una rotonda con un monumento al Trial? Due pietroni con la scultura di un uomo su una moto da Trial , perfettamente in equilibrio in stile trialistico con ruota davanti e ruota dietro appoggiate in punta ai due massi. Se chi sta entrando in Paese è un trialista si ferma, si chiede se sta sognando, ripensa a quanto ha bevuto nell'ultimo pasto. Sta per entrare nell'Eden del suo sport. Scene di questo tipo si sono solo viste in occasione di gare importanti. Moto appese a gru, o issate in cima a monumenti pubblici a scopo di pubblicizzare la manifestazione. Tutto di grande impatto visivo, poi regolarmente rimosse ad evento ultimato.

Ma qui si tratta di una scultura permanente. Realizzata nel 2007, in occasione di una prova di Campionato Europeo organizzata dal moto club Lazzate, resta tuttora un gran motivo d'orgoglio dell'intero sodalizio. Lo stupore suscitato nella parte straniera, ovvero la maggioranza dei 160 piloti, in rappresentanza di 12 differenti nazioni, in occasione dell'ultimo Europeo, appena organizzato nel primo week-end di agosto, li avrà ripagati delle due giornate afose e torride nelle quali hanno dovuto correre.
Le due enormi pietre provengono dalla Valmalenco, donate dal sindaco di uno dei comuni dove lo stesso moto club aveva organizzato il Trial delle Nazioni anni addietro. Pilota e ruote sono un capolavoro di scultura, invece la moto è una vera, opportunamente ed armoniosamente camuffata. I soci del club ci tengono a sottolineare che il costo della realizzazione se lo sono interamente accollato: non si tratta di una sovvenzione dell'amministrazione pubblica. Tant'è vero che la scelta di mettere una moto vera si è dovuta fare per contenere le spese, ma non escludono un giorno di apportarvi un ritocco, riponendoci una riproduzione artistica.

Ma tornando a chi sta entrando in Lazzate e ignora cosa sia il Trial, se dovesse anche fermarsi in un bar a bere un caffè per chiedere spiegazioni sul monumento, qualcuno lo potrà consigliare di recarsi appena fuori, all'area di Trial permanente di Battù, un parco di pietre di ogni dimensione, con qualche piccolo sali-scendi per accogliere tanto il trialista alle prime armi, come il navigato campione.
Intere gare si sono disputate al suo interno, come la finale dell'Europeo 2017. Qui in ogni periodo dell'anno il curioso turista potrà trovare all'opera qualche praticante ostinato e se fortunato dare una risposta al suo dubbio: ma come fanno con una moto a salire su massi così alti?

(da Motosprint n.33,34 - 16/28 agosto 2017)

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