BISOGNA USCIRE DAL GUSCIO
Quanto è utile un evento ben riuscito, se poi nessuno lo viene a sapere?
Se buona parte del mondo, compreso quello un po' più avvezzo ai motori, continua a confondere il Trial col Motocross, ci sarà pure una ragione. Eppure scrutando nel passato, anche la gestione dei risultati nel Trial si è evoluta al pari passo con la tecnologia.
Basta ricordare lo scorso millennio, quando nelle sale stampa delle prove mondiali si inviavano ancora le classifiche ai giornali via fax. Anche l'articolo, scritto come capitava, precedeva i risultati e quando c'era una sola apparecchiatura adibita a fax, si attendeva più o meno pazientemente il proprio turno. Perchè l'addetto ai risultati li produceva nei più svariati formati e solo in un tempo successivo si è poi addivenuti al formato universale pdf.
Al mondiale chi stilava le classifiche era il socio più “informatico” del moto club organizzatore, ma si poteva anche scegliere se avvalersi o no, in cambio di un modico compenso, del lavoro del belga Charlie Dematheau. Grande collezionista dei risultati di tutte le gare di Trial nel mondo, che si era inventato un tabellone con i nomi dei piloti su supporti magnetici, facili da spostare man mano che le posizioni cambiavano.
Ora tutto è computerizzato e addirittura i singoli giudici di zona inviano immediatamente il punteggio del pilota al gestore dei dati, che presso la partenza provvede ad aggiornare un archivio online, in modo che da qualunque parte del mondo si possa seguire la gara in diretta.
In tempi più moderni la FIM ha deciso di occuparsi della Comunicazione, pagando del personale che ha provveduto e provvede tuttora a mettere a disposizione dei giornalisti foto e notizie, non appena finita la gara.
Anche in Italia, prima col Promoter, poi con il settore Trial della Federazione , c'è stato un tempo in cui comunicato e foto erano a disposizione in tempi rapidi. Nell'ultima gestione purtroppo il ruolo della Comunicazione non è considerato così importante. Un esempio: mentre nel mondiale ed europeo si è arrivati ad obbligare la fine della gara entro le ore 16, il campionato italiano continua a terminare non prima delle 18. Un fatto che non favorisce il rapposrto con i quotidiani: più tardi finisce la hara e più questi possono essere indotti a non parlarne.
Quanto sia importante per il Trial finire sulle pagine sportive dei media non di settore, lo si può immaginare. La Comunicazione non si può ignorare. Si possono organizzare gare esemplari, tecnicamente perfette, ma se poi non lo diciamo a nessuno, al di là delle persone dell'ambiente, è stato tutto inutile.
(da Motosprint n.37 - 12/18 settembre 2017)