Un video promozionale ad hoc aiuterebbe a catturare nuovi adepti
Più volte in questa rubrica si è parlato dell'importanza della promozione, della consapevolezza che il Trial continua ad essere poco conosciuto e della necessità di inventarsi nuove strade o ripercorrere quelle vecchie, utilizzando la nuova tecnologia, per ingaggiare nuovi praticanti. La Federazione ha promesso nelle prove di Campionato Italiano di portare delle moto elettriche per far provare i ragazzi che occasionalmente sono capitati e vedere l'evento. Ma è avvenuto soltamto in pochissime gare. Si continua a pensare a categorie, campionati, regolamenti, sistemazioni del paddock, e nessuno si prende il mal di pancia di coinvolgere persone nuove. E’ compito di chi gestisce una scuola di Trial, e meno male che qualcuno c’è. Sicuramente per interesse personale, ma sono gli unici che contribuiscono a tenere costante il numero totale di trialisti.
Ed il mondo femminile? Abbiamo osservato una foto sulla rivista giapponese “Straight on”, che per loro consuetudine in ogni manifestazione fanno una foto di tutti i partecipanti insieme, dietro uno striscione che ricorda data ed evento. L'immagine è di 24 donne partecipanti ad uno stage nazionale con istruttori che le hanno seguite ed aiutate anche poi in una garetta finale. Da noi niente di tutto questo. Al campionato Italiano sono rimaste in quattro. Nell'ultima gara del regionale piemontese, addirittura in due.
Approfitto di questo editoriale che esce nel numero con il servizio del mondiale italiano e quindi presumibilmente sarà letto da più trialisti del solito, per ribadire vecchi concetti già espressi, anche condivisi sui social, ma mai realmente applicati.
E' necessario concentrarsi sulla promozione, sulla divulgazione. La FIM deve liberalizzare la possibilità di filmare nelle tappe del Campionato del Mondo, a chi dimostra di farlo professionalmente. Ma senza far pagare nulla. Siamo lontanissimi dal riuscire a produrre un guadagno dalla pubblicazione di un filmato sia in una tv privata, sia in rete.
Serve produrre un video il cui contenuto spazi delle evoluzioni dei campioni alle scuole, alle “zone” tracciate con gli amici, agli itinerari moto alpinistici, alle donne che si cimentano, sia in gara, sia in allenamenti goliardici.
Serve che questo video giri scuole, palestre, circoli ricreativi. Nel video ci devono essere indicazioni dei siti istituzionali, dove trovare il modo di contattare un moto club o un concessionario.
Servono poi iniziative di giornate intere a fare provare la moto da Trial a tutti quelli che, avendo visto il video si sono incuriositi. Troppo futuribile?