UN VIAGGIO IN RETROMARCIA
La scelta di abolire i minder presenta più controindicazioni che benefici
Alla vigilia della prova mondiale italiana c'è stata una riunione fra i costruttori, la FIM ed il Promoter per una prima verifica delle novità introdotte in questo primo anno e per eventualmente continuare nel processo di trasformazione, con l'obbiettivo di riportare il Trial ai numeri dei tempi d'oro.
Secondo indiscrezioni, starebbe avanzando quell'ipotesi già criticata in partenza da quasi tutto l'ambiente: l'abolizione dei minder. Secondo i rappresentanti di Sherco e Beta potrebbe essere una soluzione per abbassare i costi e rendere lo sport più fruibile, meno estremo, seguendo lo stesso principio del regolamento no stop.
Secondo noi non può funzionare. Senza tale figura il livello è destinato ad abbassardi perché il minder – l’uomo con lo stesso numero del pilota che lo segue come un’ombra – ha sì la funzione di consigliare traiettorie, portare le bevande rigeneranti ed i ricambi principali, ma soprattutto quella di acchiappa moto. Piazzato nel punto più pericoloso, è l’uomo di fiducia del pilota, perché ne garantisce l'incolumità in caso di insuccesso nel superamento.
Ammettiamo che abbassando il livello, possa aumentare il numero di piloti, attratti dalla possibilità di battere i mostri sacri. Anche nelle categorie minori tanti giovani che oggi giustificano l’abbandono citando i costi (compreso quello per il minder), potrebbero essere più motivati a continuare. Ma a quale prezzo? Quello di aver cancellato anni di evoluzione sia meccanica, sia tecnica. Sarebbe un po’ come rinunciare all’elettronica o alle gomme presenti oggi in Motogp. Certo si correrebbe ugualmente , perché si correva prima dell’elettronica e prima di queste gomme, ma lo spettacolo? La sicurezza?
Anche nel Trial possiamo tirare in ballo la sicurezza. Perché per poter stilare una classifica finale, quindi discriminare fra tanti piloti che su ostacoli medio-bassi si possono eguagliare, si dovrà man mano introdurre qualcosa di più. E solo chi rischia, “senza rete”, potrà prevalere. Ma siamo umani e l’errore è sempre in agguato e ricordiamoci che se nel Trial, fino ad oggi, gli incidenti non sono mai stati gravi, non è solo per la mancanza di velocità.
Cadere da fermo in certi posti non è mai salutare ed un grazie lo si deve proprio ai minder.
“Risparmiare, fare il mondiale costa troppo” è il mantra ripetuto da anni! Da due giorni di gara, si è passati ad uno, proprio in quest’ottica. . Ora si vuole provare ad eliminare i minder. Ma perché invece non si cerca di vendere qualche moto in più, attraverso una promozione più accurata?
(da Motosprint n.39 - 26 settembre / 02 ottobre 2017)