L'INDOOR PAGA TANTI ERRORI
L'X-Trial è valido ma costi, regole e diritti TV lo stanno affossando
Il Trial Indoor, oggi X-Trial, sta vivendo ormai da qualche anno un momento di crisi. Il Mondiale si disputa quest’anno su 4 prove ed è quasi ridicolo se si pensa che quando nacque, poco più di vent'anni fa le prove erano ben 16! Si iniziava già a novembre dell’anno precedente e si continuava per tutto l’inverno. I piloti che cambiavano casacca a fine anno dovevano a partire da gennaio, passare al nuovo team ed alla nuova moto. Da Coppa del Mondo FIM a Mondiale Indoor FIM ed ora Mondiale FIM X-Trial, questo campionato ristretto ad un numero limitato di piloti è sempre stato considerato qualcosa di parallelo ed ha raccolto opinioni antitetiche: ottimo come promozione alla specialità, ma anche tale da indurre lo spettatore ad associare il Trial ad un fenomeno circense, tanto bello da vedere ma assolutamente impossibile da provare.
Questa diatriba non è altro che quella odierna sul Trial non stop, che sta compromettendo lo spettacolo. I “talebani” della specialità sono convinti che l’eccessivo show non porti particolari benefici e nuovi praticanti ed hanno sicuramente ragione. Ma la soluzione non è di sospendere gli Indoor o di tornare indietro. Piuttosto nulla vieta in uno dei tanti intervalli di un’attuale gara indoor, di spiegare alle platee gremite che c'è anche un "altro" Trial. Quello che si propone a una vastissima cerchia di età, che si può praticare in tutte le stagioni ed i cui rischi sono veramente bassi.
Gli Indoor sono molto importanti, ed è un peccato che organizzarli sia diventato troppo costoso. La FIM impone un monte premi. L’affitto dei Palazzetti dello Sport per ospitarli è elevato e gli sponsor latitano, perché i diritti televisivi sono tutti della FIM. Se una emittente locale vuole riprendere l’evento deve pagare cifre assurde. Dunque chi organizza deve poter contare solo sul pubblico pagante.
In Italia la storia dell’Indoor parte dalla piazza di Torino che ha ospitato la manche italiana per oltre un decennio, passando poi la palla a Milano, con qualche parentesi di Bolzano, il cui limite è stato solo le dimensioni dell’arena, più contenute rispetto alle due metropoli, ma che aveva dalla sua l’interesse di Tele Montecarlo, all’epoca molto seguita.
Ora sono già tre anni che l’Italia “passa” sul partecipare al mondiale X-Trial con una piazza specifica. Dopo più di vent’anni quasi consecutivi, anche all’arena di Sheffield, non gli è stata assegnata la prova inaugurale del campionato, generalmente disputata il primo sabato di gennaio. Gli inglesi hanno comunque mantenuto la tradizione di organizzare ugualmente l’indoor, anche se non ha avuto quel riscontro mediatico tipico degli anni precedenti. A Toulouse da 40 anni c’è un Trial Indoor Internazionale di cui si parla e che continua a piacere. Altri eventi continuano ed essere organizzati, fuori dal circuito mondiale. Questo dovrebbe far riflettere FIM e Promoter. Cosa c’è di sbagliato? Costi, regole, diritti TV?
(da Motosprint n.4 - 24/30 gennaio 2017)