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TROPPE NOVITA' FANNO MALE

X-Trial eccessivamente rivoluzionario: e se si cambiasse il target di pubblico?

X-Trial 2018 una storia nata e già finita? La citazione da "Il Pescatore" di Pierangelo Bertoli è inevitabile. Perchè si sono riscontrate grosse difficoltà nell'incontro di Tolosa voluto dalla coppia della società 2Play, promoter del X-Trial: il francese mago degli indoor, Bernard Estripeau, e lo spagnolo imprenditore del network TV, Josep Vergel.
I piloti invitati alla prova, tra cui Matteo Grattarola e Luca Petrella, accompagnati dal responsabile FMI Trial Albino Teobaldi, lo hanno bocciato quasi all'unanimità . Si partirà dunque con il vecchio format , cercando di introdurre piccole novità poco alla volta.

A giudicare anche dalla bagarre di commenti sui social, ci sembra di cogliere che il mondo del Trial , o almeno quello presente sul web, non nutra una particolare simpatia per le esibizioni indoor. Di fondo un motivo è quel inconscio rifiuto a vedersi paragonati a fenomeni da circo, con rispetto per chi lavora in quell'ambito.
Storia vecchia: da quando sono nati i Trial indoor, i veri pionieri del Trial li hanno sempre guardati con distacco. Chi ama questo sport e lo pratica a livello puramente amatoriale, si rifiuta di comprenderne il mero lato dello spettacolo. Si corre per se stessi, non per piacere ad un pubblico, sempre scarno nelle competizioni minori. Eppure anche criticando, l'appassionato medio ha sempre pagato volentieri il biglietto per non perdersi gli specialisti mondiali all'opera nelle varie arene,che cronologicamente in Italia sono state Torino, Bolzano e Milano. Ed oggi non risparmia i “like” sui videoclip, straripanti in rete, con i più coreografici passaggi su ostacoli artificiali.

Dov'è stato dunque l'errore? Il nuovo format è fallito perché avrebbe voluto stravolgere troppo le regole base del Trial. Ci sentiamo in fondo , ma proprio in fondo, un po' anglosassoni e difendiamo le tradizioni, almeno quei capisaldi che ci hanno fatto innamorare della specialità.
L'errore, non ci stancheremo di ripeterlo, è cambiare troppo. Se al posto di scervellarsi per offrire uno show differente alle stesse persone, si incanalasse l'energia per offrire lo stesso show a persone differenti? Nella fattispecie il mondiale X-Trial 2018 è per lo più organizzato in Francia, dunque è inevitabile che a gente che popola i palazzetti tutti gli anni si senta la necessità di regalare nuove emozioni. Se invece si provasse a penetrare il nuovo mercato orientale, in crescita di interesse per tutto il mondo motociclistico? Un X-trial in Cina, Indonesia. Thailandia e Giappone. A noi europei una diretta TV potrebbe anche bastare.

(da Motosprint n.45 - 07/13 novembre 2017)

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