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MERITIAMO LE OLIMPIADI

I presupposti ci sono: nel Trial conta molto il fisico e poco la meccanica

Squadra che vince non si cambia. I dati relativi ai licenziati FMI nel Trial nella stagione 2016 sono in leggero aumento rispetto al 2015, dunque il responsabile Albino Teobaldi e l’intero comitato della specialità in seno alla nostra Federazione, godranno di altri 4 anni di mandato. Solo il settore tecnico, che con le nuove direttive lavorerà molto più in simbiosi con quello, diciamo, operativo, avrà some responsabile il pluri-campione italiano Fabio Lenzi in sostituzione di Andrea Buschi.

Anche i primi dati sulle moto immatricolate nel 2016 sono incoraggianti. Numeri ufficiosi parlano di un incremento del 30%. Sono sempre ridicoli in confronto ad altre specialità, ma va considerato che nel Trial ancora oggi molti acquirenti, incuranti dei rischi, non provvedono alla targatura del proprio mezzo. Quindi le circa 1200 moto vendute in Italia nel 2016, potrebbero essere state anche il doppio, considerando questa sorta di “nero”. Ma allora contrariamente a quanto abbiamo sempre scritto, il settore è in salute, qualsiasi tentativo di ristrutturazione è inopportuno ed anche pericoloso perché potrebbe minare una situazione stabile, tendente al rialzo.

Non è così. C’è sempre più di un modo per leggere questi dati e poi interpretarli come più fa comodo. Innanzitutto, se si confrontano giusto con l’anno precedente , si possono anche verificare piccoli incrementi, ma stiamo parlando dei punti più bassi che il Trial abbia mai toccato dal boom degli anni 70-80! Non ci possiamo crogiolare su questi modesti allori. Tantomeno addurre motivazioni molto dubbie, come il regolamento nuovo totalmente permissivo che contrasta in toto quello no stop della FIM. Ma pur ammettendo che il regolamento sia una concausa, la maggiore, sarebbe un grave errore accontentarsi. Solo puntando sulla promozione, sulle scuole, sulla divulgazione si possono ottenere risultati significativi per un giusto rilancio.

Ci ha scritto un lettore meravigliato che il Trial non sia tra le discipline olimpiche, vista la componente atletica richiesta e la poca incidenza del mezzo meccanico. Se ne era seriamente sentito parlare circa 17 anni fa e l’istituzione di un mondiale femminile era anche stato propedeutico per un riconoscimento nel Comitato Olimpico, in quanto condizione necessaria era che lo sport fosse praticato da ambo i sessi. Bisogna riprovarci, coraggio, quello sì che darebbe una bella svolta!

(da Motosprint n.6 - 07/13 febbraio 2017)

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