Bisogna riportare la passione tra i ragazzi, con iniziative dedicate
In un recente incontro fra il Comitato Trial della nostra Federazione ed i rappresentanti delle Case che operano sul suolo italico, è finalmente emersa la necessità di fare della promozione. Evviva, l’argomento principe era sempre stato il regolamento. Qualcuno comincia a pensare come noi! Ovviamente non si sa bene da dove iniziare, o meglio non è chiaro a chi spetta questo onorevole compito.
A tal proposito ci viene in mente un’iniziativa - nota a pochi perché effettuata un po’ in sordina - di un club piemontese organizzatore della prova italiana del campionato europeo due anni fa. Sfruttando la potenzialità di un evento così importante, organizzato in una valle dove, negli anni d’oro del Trial, brulicavano praticanti un po’ ovunque, ha pensato bene di rilanciare la specialità fra i giovanissimi, figli, anzi in molti casi nipoti, dei pionieri degli anni 70.
Fu indetto un concorso rivolto a tutti i ragazzi delle scuole dei comuni limitrofi il tema era: “Il Trial è ...". Ai partecipanti venne richiesto di fornire un’opera che poteva consistere in un disegno od un componimento ed inviarlo al moto club in causa. In primis si era anche pensato di fornire un giudizio su quanto esibito dai ragazzi, premiando quello che si ritenesse migliore, poi si optò per il “sei politico”, dando un gadget uguale ed indistintamente a tutti.
L’iniziativa incontrò diversi problemi, dovuti al fatto che la gara si svolse a metà luglio. che le locandine vennero distribuite un po' tardi, quando le scuole stavano per chiudere per le vacanze e che si ebbero anche difficoltà a collocarle negli istituti, cosicchè riuscì solo a metà.
Su un potenziale bacino stimato di circa 1000 studenti delle scuole elementari e medie, solo poco più di una decina aderì, presentando disegni o collage, e tutti furono premiati alla domenica della gara chiamandoli sul palco e mostrando i loro piccoli capolavori in pubblico. In premio ebbero un video in DVD di una trentina di minuti che offriva una panoramica a 360 gradi sul Trial: da un po’ di storia, a uno zoom sulle moto, ad una interrogazione curiosa e provocatoria sul perché non praticarlo.
Gli organizzatori del concorso ci hanno fatto sapere che non sono affatto gelosi se qualcuno volesse rubargli l’idea e realizzare qualcosa di simile in altrettante altre occasioni, anzi sarebbero anche disposti a mettere la loro esperienza a disposizione per ottenere risultati più soddisfacenti.