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UN INIZIO IN SALITA

Il mercato dice che il settore non vive un momento troppo brillante

Senza quasi accorgercene, stiamo ripartendo per il secondo anno sotto il segno del Promoter, ed abbiamo digerito le diverse novità nell'ambito dell'organizzazione del campionato del mondo. In questa pausa invernale ci sono stati diversi cambi di marca, alcuni imprevedibili, che concorrono ad accrescere l'interesse per quest'anno. Da noi si deve aggiungere il colpo di scena ai vertici federali con l'avvicendamento Teobaldi- Lunardini. Sicuramente un evento che porterà a cambiamenti.

Come sempre, prima di ripartire è tempo di bilanci e la fine dell'anno avrà indotto momenti di riflessione, anche se in realtà la stagione outdoor si è conclusa tre mesi fa e quella indoor è già iniziata, quindi il mercato piloti si è virtualmente concluso. Ma le Case chiudono l'esercizio con l'anno solare ed i primi dati che abbiamo sulle vendite non sono per nulla confortanti. Ancora una volta siamo costretti ad ammettere che pur rivoluzionando le categorie nel massimo campionato, pur incanalando l'ambiente verso una maggiore disciplina, regolando ogni mossa, in nome di una necessità di maggiore professionalità, la sostanza di avere più moto vendute o più visibilità per il Trial sono obiettivi ancora lontani. Può essere anche troppo presto per già godere dei vantaggi delle novità, ma era anche presto cinque anni fa quando si volle cambiare il regolamento, imponendo il fallimentare no-stop, tuttora in vigore, esclusivamente nel Mondiale e nell'Europeo, vista la saggezza ed il coraggio della quasi totalità delle nazioni, capaci di andare contro la corrente FIM.
Nell'aria c'è anche di peggio, riaffiora l'abolizione dei minder (l'omino che ogni pilota ad un certo livello si deve permettere, affinché sia pronto ad afferrargli la moto in caso di mancato superamento del punto più pericoloso), perché alcune Case del settore, per effetto di vendite sempre in calo, cercano inevitabilmente di tagliare ulteriormente i costi. L'abolizione dei minder comporta sì una riduzione di spese ma porterebbe anche ad una drastica riduzione del livello degli ostacoli che i piloti dovrebbero affrontare e quindi un minor interesse per il pubblico e per gli sponsor.

Il Trial ha bisogno di essere visto in televisione. Ci vorrebbe un canale dedicato che trasmetta in continuazione video, che spazino dalle evoluzioni del Mondiale alle semplici Mulatrial, fino ai corsi tecnici che si tengono nelle scuole. Queste dovrebbero essere un po' ovunque. Siamo sicuri che lo avete espresso come desiderio a Capodanno , chissà...

(da Motosprint n.1,2 - 02/15 gennaio 2018)

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