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IL PROTAGONISTA DIMENTICATO

I mille compiti del giudice di zona, figura determinante in ogni gara

I Giudici di Zona rappresentano da sempre una necessità nel Trial. Sono ex-piloti, o piloti ancora in attività, sono le mogli o fidanzate dei corridori, sono semplici appassionati/e che aiutano organizzatori in difficoltà. Per ogni zona controllata devono essere almeno in due: uno che viene indicato come capo zona che decide il punteggio del concorrente, l'altro lo “pinza” sul cartellino del medesimo al termine ed eventualmente “copre” parte di zona non perfettamente visibile al primo.

E' il giudice che decide quando il pilota può entrare. Delicato è anche il momento di ispezione a piedi: qui deve impedire che i piloti modifichino il percorso a loro vantaggio. Il regolamento consente di usare solo i piedi per “pulire” il percorso da rami, piccoli sassi o di sporcare con il fango, sotto le suole degli stivali, pietre troppo viscide, alle volte bagnandole sfruttando rigagnoli presenti nella zona. Lo scopo è ovviamente avere il massimo “grip” quando poi toccherà passare in moto. Ma se il giudice non sorveglia bene, i piloti arrivano alle “asfaltature”, come rimozione di grossi sassi o il loro posizionamento di fronte ad un ostacolo, in modo che fungano da “invito” - altro termine del gergo – per attenuare l'altezza assoluta dell’ostacolo da affrontare, o da trampolino per un giusto slancio.
Se una pietra cade in un punto della zona a causa di un passaggio del pilota in moto, questa non può venire rimossa. Tutti i concorrenti che seguono ne saranno penalizzati, ma soltanto se la pietra mina la loro incolumità o quella del pubblico presente, il giudice può rimuoverla. Perchè qualunque cosa accada nella sua zona, il giudice ne è responsabile. Deve fare uscire i piloti che la stanno ispezionando quando un concorrente la sta percorrendo in moto. Può soltanto esserci il “minder” di quel pilota, previo richiesta autorizzazione ad entrare. Il minder - che in questo caso ha la funzione di acchiappare la moto al pilota per evitare gli cada addosso in caso in insuccesso nel superamento di un punto particolarmente difficile - dichiara prima dove si andrà a posizionare. Sempre compito del giudice è tenere pubblico e fotografi fuori dalle fettucce che delimitano la zona.

Con il meteo inclemente, i più esposti sono proprio i giudici. Il pilota ha il suo tempo di gara e si prende freddo o pioggia per quelle ore. Il giudice lo deve fare dal primo concorrente all’ultimo, quindi per tutta la durata della gara.
E’ dunque d’obbligo che ogni Club regali la tessera e paghi il costo del corso a chi si offre per questa attività, soprattutto se non è un praticante. Non soltanto, ma a fine gara, un regalo o una cena saranno il minimo dovuto per compensare la giornata di lavoro del volontario. 

(da Motosprint n.13 - 27 marzo/2 aprile 2018)

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