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ADAMOLI E' NELLA STORIA

Il primo italiano a ottenere punti iridati è stato introdotto nella Hall of Fame

Il primo ingresso nella Hall of Fame del Campionato Italiano Trial è andata al valsassinese Fulvio Adamoli, che vinse il titolo nazionale nel 1978. E’ questa una delle iniziative della nuova gestione, quella che ora coordina Francesco Lunardini. In tutte le prove della massima serie 2018 al sabato al termine delle qualifiche – anche questa novità assoluta in campo nazionale – sarà premiato un campione o un personaggio del passato.
Adamoli all’epoca è stato uno dei pochi non piemontesi che lottava per le posizioni di vertice. Pilota Montesa , ha poi continuato a lavorare per l’importatore della Casa spagnola quando ha cessato l’attività agonistica al massimo livello. E lo specifichiamo non a caso, visto che ancora oggi, il classe ’50, appena può , si diverte a partecipare a gare di moto d’epoca con una Cota 247 di quegli anni.

La sua guida a quei tempi era la più irruente, quasi irriverente, rispetto a quanto si tentava di pubblicizzare. Ai tempi, infatti, il Trial ci teneva a distinguersi per l’eleganza e la compostezza delle gesta dei piloti, come per il dosaggio del gas sempre parco e tendente a sfruttare al massimo la coppia di quei motori molto diversi. Adamoli guidava invece con “forza”, ma i suoi passaggi erano ugualmente efficaci.
E’ stato il primo italiano a portare a casa dei punti iridati. E’ successo in Svizzera nel 1977, un decimo posto che all’epoca fruttava un solo punticino. Nonostante fossero più di un centinaio i piloti in gara, tutti in un'unica categoria, solo i primi 10 venivano gratificati da punti iridati. Per gli altri era già un onore terminare la gara!
Per fornire un’idea più precisa, prendiamo il mondiale dove il “Teto” (così era soprannominato Adamoli) ha conseguito il risultato di maggiore prestigio: il 13 luglio 1980 in Valmalenco, Sondrio. Si trattò di un ottavo posto. Fu l’anno in cui il campionato fu vinto dallo svedese Ulf Karlson, recentemente scomparso.

Quella gara sancì la prima vittoria dell’americano Bernie Schreiber sull’italiana Italjet in un disperato tentativo di rincorrere un titolo ormai compromesso da un paio di prove in cui terminate fuori dalla zona punti per problemi meccanici. Dopo 38 anni dopo la formula di gara è molto cambiata. Allora si fecero due giri di 25 zone ciascuno. I partenti furono 105. Il vincitore finì con 97,8 punti , mentre Adamoli, ottavo, con 137,4. Ben 44 si ritirarono e l’ultimo classificato girò a 250 punti (5 in tutte le zone, ma nessuna penalità di tempo).
Il pubblico era più che mai presente ed anche disposto a sorbirsi gare così lunghe e scomode in fondo da vedere. Ma erano altri tempi, non scordiamocelo. Non solo altre “zone” o altri ostacoli, altri tempi. A buon intenditor…

(da Motosprint n.15 - 10/16 aprile 2018)

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