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IL PARI-BEFFA DI GALEAZZI

Omaggio al piemontese, che eguagliò Lejeune in Belgio, ma fu secondo

Prosegue la premiazione dei personaggi degni della “Hall of Fame” del Trial Italiano. In tutte le vigilie delle prove del campionato viene scelto un pilota dal passato glorioso. A Santa Fiora, Grosseto, è stato il turno del piemontese Danilo Galeazzi. Classe 1958, ha scritto 4 volte il suo nome nell'albo d'oro del nostro “nazionale”: dal 1980 al 1983. Correndo per la SWM, fu il primo italiano ad affacciarsi nelle zone alte della classifica nel mondiale. L'apice lo toccò nel 1982, con il sesto posto finale.
Il più bel ricordo è però la prova in Belgio del 1981: soltanto la discriminante del numero di uno lo privò della vittoria, contesa con quello che poi avrebbe vinto quel mondiale ed i due successivi: il campione belga Eddy Lejeune, in gara con l'affascinante Honda 4 tempi, unica che si faceva largo fra numerosi differenti 2 tempi.

Senza togliere nulla ai meriti del Danilo nazionale, si trattò di una gara molto strana. Zone molto difficili e giudici implacabili. Allora la formula prevedeva tre giri con 15 zone. Mentre i principali pretendenti al titolo erano molto seccati di dover affrontare zone la cui massima aspirazione era tirare fuori un risicato “3”, Galeazzi non fece polemiche, si rimboccò le maniche e si adattò, facendo buon viso a cattiva sorte. Alla fine del primo giro si trovò quasi incredulo secondo con 52 penalità, dietro a Lejeune, che ne aveva solo una in meno. Allora era permesso modificare le zone se nessuno le avesse superate, così il secondo giro risultò più fattibile, ed emersero i piloti più quotati. Galeazzi, forte del vantaggio guadagnato riuscì a mantenere la seconda posizione, pur peggiorando di due errori il suo punteggio.
Nella terza tornata strinse i denti e diede il meglio di sé, convinto che potesse essere la gara della vita. Con 43 penalità rosicchiò 6 punti al suo predecessore e lo affiancò nel punteggio: 149 punti per entrambi. Nel conteggio degli zeri ancora pari: solo due ciascuno. Sul numero di passaggi ad “uno” cedette: 7 per il belga e 6 per lui.

Tanto per citare i nomi illustri che si lasciò alle spalle. Terzo arrivò il 3 volte iridato Yrio Vesterinen, quarto Manuel Soler, vincitore alla prova precedente in Spagna, quinto Giles Burgat, qualche anno dopo campione del mondo. Alla gara i partenti furono 96 ma solo 66 giunsero al traguardo.
Galeazzi ha poi smesso di correre negli anni 90, proseguendo il suo impegno nel Trial, interpretando differenti ruoli sia nella nostra Federazione che in quella internazionale.

(da Motosprint n.25 - 19/25 giugno 2018)

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in centro tra Giulio Mauri e Pascal Couturier (di profilo)
a destra con Thierry Michaud e Danilo Irti

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