LA STRATEGIA DELLA VIGILIA
L'ordine di partenza influenza la gara: le qualifiche si prestano alle tattiche
Partire prima o partire dopo? Un dilemma che ha sempre attanagliato la mente di chi ha partecipato a qualche gara di Trial, specialità la cui partenza avviene sempre un pilota alla volta, a distanza di un minuto o alle volte 30 secondi (cioè due al minuto) , o addirittura due minuti in rare occasioni.
Può succedere ,nelle gare con molti concorrenti , che tra il primo e l’ultimo possano trascorrere anche più di due ore, quindi tra condizioni meteo che possono cambiare, terreno che col passare delle moto può migliorare o peggiorare, è quasi come ci fossero gare diverse all’interno della stessa competizione!
Se le zone sono vergini come sancisce un assioma dei vecchi regolamenti sul Trial , partire tra i primi può essere penalizzante, perché in caso di pietre nei ruscelli, ad esempio ,è ancora presente il muschio che le rende molto scivolose. Ma anche partire dopo, nel sottobosco dove affiorano delle radici, può presentare maggiori rischi. Tuttavia non sempre si può scegliere quando partire: nelle “classiche” , ossia quelle competizioni con 200-300 piloti , giro unico e almeno due giorni di gara, gli organizzatori provvedono al sorteggio, spesso “pilotato” , perché si cerca di fare in modo che piloti dello stesso club possano correre vicino. In altre gare come quelle del Regionale piemontese è invece possibile : chi prima svolge le operazioni preliminari ha diritto di scegliersi l’orario di partenza ancora libero. Nel Campionato Italiano e Mondiale è stata istituita da poco la fase di qualificazione alla vigilia; una zona in cui si tiene conto, a parità di punteggio, del tempo impiegato e la cui classifica rappresenta in ordine inverso l'ordinedi partenza. Si dà per scontato che l’ultimo sia avvantaggiato.
Ma non è detto. Supponiamo che le zone siano relativamente facili: vedere i propri avversari che procedono a suon di zeri è motivo di maggior pressione, perché si sa che non si può fare meglio e che si deve ripetere lo stesso “zero” per non perdere terreno nei confronti degli altri. Anche nel caso in cui le condizioni meteo dovessero peggiorare, come per un temporale improvviso, chi è già passato ha trovato il terreno ancora asciutto e ne ha tratto vantaggio.
Ad alti livelli , dove ci si gioca l’ordine nelle qualifiche, c’è già chi elabora strategie. Le zone si conoscono - l’ispezione è già stata fatta – e le previsioni meteo ormai sono infallibili. Se nell’economia della propria strategia di gara si decide che è meglio partire prima, basta un bel “5” in qualifica…
(da Motosprint n.30 - 24/30 luglio 2018)
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Un esempio di partenza in una gara amatoriale
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