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INTERPRETAZIONI E SENTENZE

Le tante incongruenze sul Fuoristrada tra Leggi e Codice della Strada

La potenza del titolo di un articolo in un’epoca in cui non c’è più tempo per leggere. Poco tempo fa girava fra i fruitori di whatsapp della zona intorno a Pinerolo - cittadina di grande tradizione per il Trial italiano a 35 km da Torino - il link a un articolo comparso sul giornale locale “Voce Pinerolese”, che aveva come titolo : “Stop alle moto sui sentieri di montagna. Sentenza del Tribunale di Torino”.
Superfluo dire cosa abbia subito suscitato: una grande apprensione, perché leggendo soltanto il titolo già si pensava ad un’ennesima calata di scure, con nuove restrizioni alla pratica della nostra specialità. La stessa notizia mi è arrivata da diversi gruppi di questo “social”. Alcuni poi avevano già anche commentato ed esternato le loro preoccupazioni.

Leggendo invece attentamente l’articolo, cosa che deduco in pochi abbiano realmente fatto, si evince che non c’è assolutamente nulla di nuovo. Il Tribunale di Torino si è pronunciato in accordo con le leggi vigenti. In Piemonte dal 1982 esiste la legge regionale 32/82 che vieta il transito dei veicoli a motore su mulattiere e sentieri fuoristrada.
Questa legge è però in contrasto col Codice della Strada che equipara le suddette a strade fruibili e pertanto chi ha dei mezzi in regola col Codice, ossia muniti di targa e paga regolarmente bollo ed assicurazione, ha il diritto sacrosanto di percorrerle. E’ la tesi di tanti “Enduristi”, alcuni dei quali si sono visti accettare dei ricorsi a multe appioppate da forestali o guardie ecologiche, proprio perché il giudice di turno aveva trovato valida la motivazione. In questo caso il Tribunale ha invece optato per condannare il ricorsista, sostenendo che la Regione ha la potestà di legiferare sul territorio al fine di salvaguardare il patrimonio faunistico e floreale.

Con leggi poco chiare e con interpretazioni giuridiche differenti, ormai, conviviamo dalla nascita. In questo caso gli enti che si proclamano a difesa della Natura e che troppo spesso riescono ad alzare le voce solo con i motociclisti, ignorando altre forme di inquinamento di ben altro spessore, hanno conseguito una vittoria.
Ma non è cambiato proprio nulla! La stessa legge 32/82 affermava già a quell’epoca che è facoltà dei Comuni individuare dei percorsi o delle aree da destinare ai praticanti del Fuoristrada. La stessa postilla è stata aggiornata nel 2016 con maggiori dettagli su come segnalare queste “concessioni”. Più tranquilli ora?

(da Motosprint n.38 - 18/24 settembre 2018)

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