UNA FAMIGLIA DA HALL OF FAME
L'Italia omaggia il grande Diego Bosis, ma anche papà Giacomo, il pioniere
Nella Hall of Fame dell’ultima prova di campionato italiano disputata a Piazzatorre, in provincia di Bergamo è entrato Giacomo Bosis, padre di Diego, il più grande campione italiano di tutti i tempi. Non ce ne vogliano altri campioni nostrani, perfino il fenomeno Grattarola, capace quest’anno di un pokerissimo non indifferente: titolo mondiale in Trial2, Europeo nella classe regina, Italiano nelle classi TR1 e Internazionale e italiano indoor.
Bravissimo, bravissimi altri ma Bosis - che ricordiamo scomparve nel 2012, a 44 anni, per un arresto cardiaco, in una fredda mattina dell’inverno milanese - aveva qualcosa di più.
Diego Bosis è un nome che ancora oggi all’estero viene associato al ruolo di icona del Trial italiano. Nessun altro è andato così in alto nel Mondiale: due secondi posti e due terzi a fine stagione. Nessun altro è stato in testa a quella classifica ed ha lottato ad armi pari per il titolo. La sua sfortuna è stata la contemporaneità con un altro fuoriclasse, dotato di quel pizzico di malizia e freddezza in più nei momenti cruciali: lo spagnolo sette volte iridato Jordi Tarres.
Ma Diego ha lasciato comunque il segno, perché la sua è stata una dedizione completa allo sport: un professionista al 100%. Le sue prime apparizioni sulla Fantic 50cc sono diventate storia. L’incredulità dei presenti alle prime esibizioni nei palazzetti di Torino e Milano, in cui riuscì a superare gli stessi ostacoli dei campioni di quel tempo. Una svolta nel modo di guidare: sfrizionando (nel Trial era “vietato” toccare la frizione! ) e sfruttando le sospensioni per catapultarsi sui muri più alti.
Una vita per il Trial: un campione attraverso più generazioni. Il primo titolo Cadetti lo conquistò nel 1982. Ed arrivò secondo , lottando fino all’ultima prova per il titolo, al campionato italiano nel 2007. Ventidue partecipazioni al Trial delle Nazioni. Ritiratosi dalle corse nel 2009, rimase ancora nell’ambiente come Ispettore delle Zone al mondiale per conto della FIM, correndo anche la Scottish nel 2011.
E’ stato premiato il padre Giacomo perché lui ha il merito di aver trasmesso l’amore per questo sport a Diego e di averlo supportato economicamente all’inizio. Giacomo è un pioniere del Trial. Scoperto per caso quanto vantaggio si potesse avere dall’uso di un’Ossa 250 del cognato al posto della sua Mondial 125 Regolarità, nel le mulattiere intorno a Bergamo, corse ad acquistare il mezzo e fece proselitismo fra gli amici. Fino a concorrere nell’organizzare grandi Trial Internazionali con il Moto club Bergamo negli anni ’70.
(da Motosprint n.39 - 25 settembre/02 ottobre 2018)
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...con Natalia Estrada all'indoor di Torino nel 1993
Indoor di Torino, 1993
Mondiale a Bilstain, Belgio, 1981
Italiano a Courgnè, Torino, 2009
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