..............................

VINCERE FACILE E' UNA SCONFITTA

L'epoca del “tutto e subito” cancella la sofferenza insita nella specialità

Il piacere di vincere facile. Non vorrei usare un luogo comune, perché il concetto di “vincere facile” è sicuramente estendibile ad altri sport. Del resto se ti viene proposto di ottenere qualcosa con il minimo sforzo, sarebbe folle non accettare. Onestamente non so se considerarlo un bene o un male della nostra epoca.
Eppure rovistando nel passato mi torna nitida quell’immagine tipo del trialista: persona strana , lontana dagli standard del motociclista. Tra i motivi di questa diversità, un’innata propensione al masochismo. Già l’imporre al proprio mezzo immersioni nel fango, botte al sottocoppa, o rovinose cadute – all’ordine del giorno se gli allenamenti vengono fatti con un minimo di rigore -, è un segnale che l’amore del trialista verso la propria moto è singolare.

Ma questa è storia anche di oggi: nulla è cambiato. Ciò che invece ormai si è perso, è la propensione alla sofferenza, atta a crescere ed a raggiungere risultati migliori . Siamo nell'epoca del “tutto e subito” quindi più che mai quanto succedeva un tempo forse non interessa più. Oggi esistono molteplici categorie, spesso il pilota può scegliere. In passato ce n’era soltanto una. La lotta per la vittoria era privilegio di pochi, gli altri si confrontavano con gli amici. C’erano gare dove si faceva festa grande per aver fatto un certo numero di “3”, e non si pensava minimamente di ritirarsi: sarebbe stata un’onta, punita con la “gogna” degli amici fino all'evento successivo.
Oramai le gare devono avere un trasferimento facile e non tanto lungo. Tutti devono poter fare degli zeri. Ci deve essere un premio alla portata di tutti i concorrenti. E’ completamente scomparsa quella ricerca, forse anche esasperata, di sofferenza. Succedeva che oltre all’uscire in pieno inverno con temperature bassissime, su terreni gelati o ricchi di fango, le gare ti distruggevano. Giro e zone erano spesso massacranti. Ma la soddisfazione di aver finito la gara con qualche bel passaggio appagava.

A spingermi verso tale riflessione è stata una recente prova di Campionato Italiano Trial d’Epoca GR5, a cui ho partecipato. Una bellissima gara disputata a Folgaria, in Trentino.
Oltre alle moto vecchie c’erano due categorie per le moderne. Una più impegnativa ( Expert) ed una più semplice (Clubman). Mi ha stupito vedere quanti piloti di licenza TR4 e addirittura TR3 abbiano optato per la Clubman. Il sottoscritto, sessantenne con licenza TR5, fino all’anno scorso si cimentava nella Expert …

(da Motosprint n.40 - 02/08 ottobre 2018)

------------------------------------------------------------------------------------------

------------------------------------------------------------------------------------------