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LA DUE GIORNI VINCE A META'

In Brianza, lo show di Grattarola ed Emma Bristow non ha avuto risalto

Tiene duro la Due Giorni Della Brianza, rimasta l'unica manifestazione internazionale non titolata ,di un certo livello sul territorio italiano. Pur dovendo affrontare innumerevoli problemi legati ai permessi di transito e pur tagliando l'aspetto determinante della comunicazione a noi media, la 37° edizione ha raccolto una settantina di partenti.
Un tempo banco di prova per il passaggio dalle gare indoor a quelle outdoor per i piloti di vertice, tra i quali diversi azzurri, la Due Giorni ha lentamente perso questo ruolo. Oggi il campionato spagnolo apre i battenti anche prima, se non in contemporanea come quest'anno, segno che l'antico privilegio di avere una data “protetta” è venuto a mancare.
Se nel passato c'erano più piloti stranieri era anche perché si poteva contare su più sponsor per alimentare quel budget necessario a rimborsare loro le spese per la presenza.

A dare un tocco di internazionalità ci ha pensato la penta-campionessa mondiale Emma Bristow che ha messo in fila i nostri migliori specialisti nella “Super”, categoria di un solo livello inferiore a quella di Matteo Grattarola & soci! Il suo minder nonché marito da novembre scorso, James Fry, è anche un pilota di buon livello e lo ha dimostrato. Ha prima provato la categoria Top, rivelatasi troppo dura per le sue capacità, per poi passare alla Super e stravincerla nel giorno successivo. Per la cronaca, Grattarola, del team Sembenini Nils Montesa, si è imposto nella Top, con Luca Petrella, alla prima “esterna” sulla Beta, subito alle spalle. Terzo Pietro Petrangeli, prima guida Sherco. Assente l'altro protagonista nostrano Gianluca Tournour del team SPEA Gas Gas.
Non è mancata la presenza dei piloti amatoriali, anche grazie alla data precoce della classica brianzola, in grado di sfruttare quella voglia di correre insita in tutti i Trial-dipendenti. In questa edizione, complice il tempo quasi primaverile, si è anche vista una discreta cornice di pubblico.

Peccato però trascurare l'aspetto della comunicazione: nessun addetto stampa per mandare foto e notizie alle riviste. Siamo alle solite: ll Trial non ha i numeri per giustificare investimenti dei media. Deve quindi rientrare nei compiti di chi organizza, rendicontare un minimo l'evento. Diventa quasi vano il grande sforzo organizzativo - che conosciamo e per le quali lodiamo il Moto Club Monza, sempre tenace e caparbio, nonostante i tempi - se poi ci si tiene tutto per sé. Così difficilmente usciremo mai dal guscio. Il nostro motto “Trial fuori dal Trial” continua a non essere applicato!

(da Motosprint n. 11 - 12/18 marzo 2019)

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