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PROMUOVERE? E' FACILE ...

"Trial per Tutti" dimostra che diffondere la specialità è semplice: basta volerlo

In provincia di Torino è nata l’associazione “Trial per Tutti”, che in primis propone di interfacciarsi con i Comuni per ottenere aree e percorsi in modo da praticare la specialità legalmente. E poi si prefigge gli ambiziosi scopi che da anni segnaliamo: la promozione verso chi ancora non conosce questo sport o chi ne ha una visione distorta, per pregiudizi personali o per cattiva informazione.

Nella presentazione sul sito – www.trialpertutti.it – oltre a un ripasso su cosa sia il Trial e a qualche accenno storico, c’è la riproduzione del DVD che tre anni fa era stato consegnato come premio di un concorso riservato ai ragazzi delle scuole limitrofe a Luserna San Giovanni (TO), località che quell’anno aveva ospitato il campionato europeo. Il Moto Club organizzatore – l’Alpi Ovest di Torre Pellice – aveva infatti indetto un concorso sul tema “Il Trial è ...” e aveva pubblicizzato l’iniziativa in tutte le scuole medie ed elementari della zona.
Sfortunatamente il weekend di gare cadde a luglio, quando le scuole erano chiuse da circa un mese, per cui non fu facile gestire il contatto con i ragazzi, ormai entrati nel periodo vacanziero. Nonostante tutto, una decina di loro presentarono su un foglio A4 la loro idea di Trial. Tutti ottennero il “6 politico”, ossia nessuna giuria giudicò le opere. Venne assegnato un premio uguale per tutti, cioè un DVD di invito al Trial, smontando uno per uno i motivi che la gente comune avrebbe addotto per tenersi distante dalla specialità.

Tra questi, il più curioso è forse la convinzione che il Trial, come tutti gli sport motorizzati, non richieda uno sforzo fisico. Per dimostrare il contrario nel video vi erano riprese al rallentatore che enfatizzavano i movimenti del pilota intento a superare un ostacolo. Altre ragioni erano quelle riportate dal gentil sesso – uno sport troppo “maschile” – oppure da chi riteneva di non avere più l’età adatta per praticare il Trial. Senza contare la solita scusa di chi, cresciuto con il boom degli anni ‘80 in cui si poteva scorrazzare ovunque, si deve oggi adattare a spazi limitati. In realtà il divieto non è ovunque: vengono infatti illustrati i percorsi autorizzati relativi alla zona circoscritta.
Questa idea non ha il copyright. Devono nascere 10, 100, 1000 associazioni come “Trial per Tutti” o semplicemente una costola di ogni Moto Club deve potersi dedicare a questo aspetto: la promozione!

(da Motosprint n. 15 - 09/15 aprile 2019)

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