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OGNI COSA A SUO TEMPO

I lati oscuri della precocità: gli effetti di un salto di cilindrata affrettato

Giovani sulle moto grandi? Si è sempre dibattuto sul fatto che attendere la giusta età per cavalcare una certa moto fosse un ostacolo alla crescita di un possibile campione. In passato il Trial era diviso fra le categorie 50cc, 125cc e oltre 125cc. Il Codice della Strada dettava legge. A quattordici anni il cinquantino, a sedici la 125 e alla maggiore età la moto più performante. Purtroppo o per fortuna a seconda dei punti di vista, la legge italiana non era replicata in altre nazioni.

Qualcuno si ricorderà i tempi in cui il nostro più grande campione, il compianto Diego Bosis, mosse i primi passi nel Mondiale su una “125” perchè non aveva l'età per una cilindrata superiore. Anzi addirittura partecipò a un paio di indoor internazionali a quindici anni sul suo Fantic 50, mandando in visibilio le platee.
Oggi nell'Europeo che si deve correre in spazi chiusi al traffico, in barba alle legislazioni dei Paesi ospitanti, un ragazzo di 12 anni può correre su una moto fino a 125 cc di cilindrata, uno di 16 con una moto anche oltre 125cc. Ne consegue che spesso siamo di fronte a sgraziati binomi piloti-moto: ci sono sì dodicenni che dimostrano più anni, ma la maggior parte risulta essere mingherlina e raggiunge a fatica i comandi della moto. Eppure alcuni sono anche saliti sul podio della categoria Youth.

Il problema non è nelle loro capacità. Ci si interroga se sia giusto metterli precocemente a guidare cilindrate che non appartengono loro. Se il progresso impone di non attendere, perchè oggi tutto viene bruciato in un attimo, il prezzo che poi si paga può essere alto. Non parliamo soltanto dei pericoli a cui un fisico minuto si espone. rischi dei quali sarà il genitore a farsi carico. Noi temiamo invece che il giovane che abbia già tutto, si possa poi perdere per strada, ossia smettere presto. E' facile che vengano meno in lui quelle motivazioni che erano invece fondamentali nelle nostre generazioni.
Quell'attesa della fatidica età per finalmente salire sulla moto più grande: un tempo che non passava mai e che invidia per chi era più anziano! Un cammino naturale di approccio agli ostacoli, da compiere con soggetti di pari età. E non si pensi che con dei “cinquantini” non si possa fare del Trial serio: Bosis lo ha ampiamente dimostrato. E non snobbiamo la bicicletta. Le evoluzioni di Vittorio Brumotti in televisione siano d'esempio. Toni Bou arriva proprio dalla bici-trial, non scordiamocelo!

(da Motosprint n. 22 - 28 maggio/03 giugno 2019)

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