Il lascito dell'era-Promoter ha ridotto il potenziale e il pubblico del Mondiale
E' troppo presto. Che spiacevole sensazione genera in me questa frase, ora che sono cresciuto. Manca soltanto una prova al termine del mondiale 2019, il primo in cui la FIM ha ripreso in mano il timone, dopo la rottura del contratto con il Promoter, ma forse è troppo presto per giudicare se il cambiamento sia stato positivo. Esattamente dieci anni fa il nuovo direttore marketing in seno alla FIM imponeva nuove restrittive regole al mondo mediatico: divieto assoluto di filmare, rigorosi controlli nel rilascio dei pass, con possibili dinieghi da non giustificare. L'allora folta platea di giornalisti insorse, capitanata da un collega francese che propose di boicottare la scena mondiale.
La rivolta fallì: mancava una vera unione fra le testate e stava aumentando la diffusione di notizie on line. Chiunque poteva aprire un sito web e accaparrarsi l'esclusiva di quanto accadeva nel Mondiale. D'altra parte la FIM offriva gratuitamente, come contropartita a tutti i giornalisti accreditati, un comunicato stampa e le foto dei protagonisti.
Sul filmare invece, adducendo la motivazione di garantire maggiore visibilità al Trial, ci fecero credere che la società incaricata di produrre e distribuire i video alle TV dovesse lavorare in esclusiva.
Ben presto si sarebbero potuti cogliere i “frutti” di questo lavoro. Quel signore del marketing ebbe poi dei diverbi coi vertici FIM, tanto da venire allontanato qualche anno dopo. Oggi è nuovamente alla ribalta, con una società esterna, la quale può concedere o meno, sotto l'egida FIM, al video-reporter in regola, al massimo i tre minuti del diritto di cronaca, clamorosamente calpestato un decennio fa.
Quando poi nel 2013 fu adottato il regolamento no-stop, ancora in vigore nei giorni nostri soltanto nel Mondiale ed Europeo, perchè in quasi tutte le Federazioni nazionali ha prevalso il buon senso, ci fu detto che era troppo presto per tirare le somme: i risultati si sarebbero potuti avere soltanto dopo un certo lasso di tempo.
Ora facciamo un bel cocktail con regolamento e mancanza di giornalisti, così otteniamo quanto visto al recente gran premio di Francia.
Facce più distese, perchè il Promoter aveva imposto pure un clima da Full Metal Jacket, ma pubblico scarso: confinati a 4 km dalla cittadina turistica di Auron con anche la zona delle qualifiche nel paddock invece che in paese, giusto per gli addetti ai lavori. In queste condizioni anche solo 10€ del biglietto d'ingresso sono troppi! O è troppo presto per …?