Trial e rapporto di coppia: se l'hobby non è comune, serve almeno l'accordo
L'amore ai tempi del Trial. Un problema dei miei tempi, ma ancora d'attualità, era conciliare la passione per il Trial con la vita relazionale, sia di frequentazione di amici, che, più importante, di mantenimento di un rapporto di coppia.
Si diceva già allora che un motivo di poca diffusione di questo singolare sport fosse la poca versatilità della moto da usare, concepita soltanto per questo uso specifico. Che invidia per le moto da regolarità - oggi Enduro - con quelle selle lunghe e alte da terra, moto gigantesche a parità di cilindrata se confrontate con quelle da Trial: le ragazze dovendo scegliere, non avevano dubbi, salivano volentieri, come passeggere su quelle più imponenti. E questo sebbene le moto da Trial avessero ancora discrete selle, parliamo degli anni Settanta, tanto per intenderci.
Quindi chi sceglieva il modello Trial, sapeva dall'inizio che non sarebbe servito per “rimorchiare”. Anzi, tutto il tempo dedicato a quella pratica, avrebbe potuto essere un deterrente nella normale gestione di un rapporto affettivo.
C'erano quelli particolarmente fortunati, che trovavano la compagna appassionata o che riuscivano a farla diventare tale, con adeguata pazienza. Necessaria per insegnare a una donna innamorata che finge di condividere, ma che in realtà, pur con tutto l'impegno, è lontana dal fare progressi.
La comprensione tuttavia poteva anche arrivare da un altrettanto fanatismo manifestato dalla partner per qualcos'altro: non necessariamente uno sport, ma un hobby da svolgere con libertà e dedizione, nei tempi in cui il povero trialista si fosse dedicato ai suoi allenamenti, Mulatrial, e gare. Del resto non è scritto da alcuna parte che si deve condividere tutto, vero?
La realtà è quasi sempre molto lontana da questi due casi limite e ci porta al classico compromesso. Spazi ritagliati a suon di promesse di compensazioni con lavori in casa, o momenti conviviali con parenti.
Eppure se la specie “animale trialista” non si è ancora estinta, è perchè ha nel DNA la capacità di superare anche questi ostacoli.
Il futuro potrebbe invece sorriderci. Se oggi la moto in genere non ha più quel fascino che suscitava mezzo secolo fa, può invece essere che il Trial, da sempre in controtendenza, possa attirare le nuove generazioni. Ma è necessario prima di tutto farlo scoprire, e per gradi. Un 50cc da Trial con cui andare a scuola e “palleggiare” sul posteriore con immediati video in rete potrebbe essere virale...