IL RICHIAMO DELLA MONTAGNA
La nostalgia delle “Marathon” può riproporre questi particolari eventi
Sono passati tre anni dall'ultima edizione delle Tre Giorni Della Valtellina. Una gara che ultimamente contava su ben 350 partenti, la maggior parte nella categoria “Mountain Trial” quella senza classifica e senza l'obbligo di transitare nelle zone. Tre giorni con tre percorsi diversi sulle montagne intorno a Bormio. Ogni giorno 30 zone controllate con 4 differenti percorsi all'interno. Una macchina organizzativa che richiedeva uno sforzo tremendo, dal rinnovo dei permessi al vero e proprio allestimento del percorso. Oggi c'è più di una persona che la rimpiange.
E dire che il compianto Giulio Mauri, quando era al timone del Trial italiano in Federazione, si era inventato un trofeo nazionale, chiamato “Marathon”, dedicato alle sfide di questo calibro. Non erano più di 4/5 le tappe di cui il trofeo si componeva. Tutte nel nord. Dalla Due Giorni Della Brianza, a quelle della Val Pellice in Piemonte, di Folgaria in Trentino - oggi evento di successo del circuito Moto d'Epoca - o ancora in Valtellina per una Due Giorni, organizzata più nella bassa valle, intorno a Chiuro.
Folgaria a parte, le altre o hanno cambiato formato – vedi Brianza – oppure sono sparite del tutto. La formula di giro unico con zone da affrontare soltanto una volta, senza possibilità di riprovarci al giro successivo, dà risalto a una delle caratteristiche peculiari del Trial: il pilota deve capire subito dove si trovano le insidie che lo potrebbero costringere a commettere errori, ispezionando la zona unicamente a piedi. E quando la affronterà con la propria moto sarà già determinante per la sua posizione in gara.
Eventi del genere richiedono grossi sforzi organizzativi e, a meno di complicate assegnazioni dei molteplici compiti alle stesse persone, collocate in momenti diversi in altrettante differenti punti nel percorso – come era riuscito a fare il moto club Alpi Ovest di modeste dimensioni in Val Pellice – tali imprese sono riservate a sodalizi ricchi di numerose risorse umane.
Purtroppo anche la partecipazione di piloti nelle categorie agonistiche è stata sempre “tiepida” , escludendo ovviamente quelli della Mountain Trial. Fin tanto che esisteva un Trofeo nazionale, con tre categorie, Top, Super ed Entry e, soprattutto, esisteva un contributo economico da parte della FMI, le gare reclutavano quel minimo indispensabile di iscritti da giustificare gli sforzi. Poi il successore di Mauri, Albino Teobaldi ha ritenuto non fosse più tra le priorità della specialità e tagliò quell'aiuto. Ora qualcuno sembra averne nostalgia, chissà che non si possa in qualche modo riproporre...
(da Motosprint n. 38 - 17/23 settembre 2019)
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