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NON E' MAI TROPPO TARDI

Giappone d'argento con i quarantenni: merito dei “vecchi” o demerito altrui?

L'inossidabile Valentino Rossi, all'età di 40 anni, continua a lottare con i primi della classe in Motogp, ma si tratta di una perla rara nella Velocità. Al contrario nel Trial sono più numerosi i quarantenni, o quasi, impegnati ai massimi livelli. Dal recente Trial delle Nazioni è arrivata l'ennesima conferma: vice campioni del mondo i giapponesi, Tomoyuchi Ogawa, Kenichi Kuroyama e Takahisa Fujinami, rispettivamente 43, 41 e 39 anni.

Fujinami quest'anno si è addirittura piazzato al terzo posto nel mondiale e vanta un palmares di tutto rispetto: iridato nel 2004, sette volte vice-campione, sei volte terzo. Kuroyama ha partecipato al Mondiale dal 1995 al 2005, terminando anche due volte al terzo posto. Dal 2006 corre soltanto la prova giapponese. Ogawa lo abbiamo visto raramente in Europa, giusto per la competizione a squadre di fine stagione. Ma la coppia Ogawa-Kuroyama ha monopolizzato il campionato nipponico, alternandosi nelle vittorie e nei secondi posti, negli ultimi 19 anni! Undici titoli per Kuroyama, otto per Ogawa. Anche il terzo incomodo Fumitaka Nozaki ha compiuto 36 anni e completa un trio che sta soffocando, a suon di risultati, la crescita di nuovi piloti del Sol Levante.
Anche da noi, nel 2007, aveva fatto scalpore il secondo posto nel campionato italiano del compianto Diego Bosis, al suo quarantesimo compleanno. Bosis fu ancora quarto nella nostra massima serie due anni più tardi, prima di ritirarsi dalle gare di alto livello. Va infatti sottolineato che si tratta di gare top, perchè sarebbe troppo facile parlare di longevità del Trial, prendendo in considerazione la Scottish, durissima a livello fisico ma con ostacoli accessibili anche a chi non è più giovane.

Nello IAS, il massimo campionato giapponese ci sono zone da far paura, meno tecniche delle nostre, ma spettacolari e soprattutto pericolose, in caso di cadute. Eppure nessuno si tira indietro. Evidentemente i tre premiati con un piazzamento inaspettato al Nazioni a cui aggiungiamo il nostro Bosis, appartengono a quella generazione abituata a lottare per ottenere, a non arrendersi se i risultati non si raggiungono subito, a seguire un naturale iter di tirocinio prima di godere dei sacrifici per gli sforzi profusi.
E' proprio quello il motivo del lento ricambio ai vertici del Trial. Chi tra i giovani di oggi, abituati al “tutto e subito” è disposto ad attendere, a sottoporsi a estenuanti allenamenti, a rimediare sconfitte, per guardare a un futuro lontano?

(da Motosprint n. 41 - 08/14 ottobre 2019)

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