Il backflip di Bruand non è un inedito, ma l'ha fatto su una moto del 1956 …
Se penso che ai primi indoor degli anni '70, qualche Trialista conservatore osava sollevare critiche, temendo che la sua specialità preferita stesse indirizzandosi verso gli spettacoli circensi, chissà il medesimo come commenterebbe il backflip (salto mortale all'indietro con la moto) del francese Chistophe Bruand, su una BSA del 1956, usando come sponda un albero di un viale di Sant Feliu de Guìxol, sede della “2 D Costa Brava Trial”!
E pensare che negli anni '70 si andava in visibilio quando Jaime Subirà appoggiava la ruota davanti impennata a un palo della luce, vi rimaneva in equilibrio per il tempo desiderato, poi indietreggiava tornando alla posizione di partenza.
In cinquant'anni se n'è fatta di strada, anche se il funambolo francese, che di professione porta nelle piazze l'elettrica Electrc Motion, ha in fondo usato una vecchia moto inglese 4 tempi di 110kg per la sua recente esibizione. Bruand era presente in veste di comune partecipante, uno dei 400 iscritti a quella che consideriamo essere la gara di Trial più popolata in Europa, addirittura nel mondo, se si restringe il campo alle moto vintage.
Ma quando è nato questo salto acrobatico nel Trial? La primissima volta fu a fine anni '90, con il francese Julien Dupont in uno degli intrattenimenti per il pubblico del sabato sera, vigilia del Mondiale. Dupont i definiva artista a cui piaceva girare furtivamente video nelle capitali di tutto il mondo, in cui saltava su monumenti, ponti, fra tetti di edifici e talvolta veniva anche arrestato dalla polizia.
C'è chi lo ha sperimentato in gara: il giapponese Yoshiaki Nomoto al Trial delle Nazioni di Tolmezzo nel 2011 e nel campionato nipponico lo ha eseguito con noncuranza nel bel mezzo di una zona, ricevendo poi un'ovazione dal pubblico.
Addirittura l'australiano Tim Coleman è arrivato a usare il backflip per far salire la sua moto sul pick-up e poi tranquillamente legarla con le cinghie, prima di riprendere la via di casa.
Ma senza andare tanto lontano uno specialista c'è anche da noi: Matteo Cominoli, ventottenne, parte del più famoso trio acrobatico italiano, lo Show Action Group del patron Sergio Canobbio, insieme all'altro showman Simone Staltari. Tutti reduci da esibizioni quotidiane di gran successo alla Fiera di Milano. Interrogato per sapere da cosa si deve partire per queste pericolose giravolte: “Ho provato con la rampa che uso ora nello spettacolo...ma con Sergio e Simone che buttavano i materassi non appena mi lanciavo...”.
(da Motosprint n. 48 - 26 novembre/02 dicembre 2019)