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IL TOP DI GAMMA E IL SUO UTILIZZO

Le moto “replica” dei campioni sono gettonate: ma non affrontano le zone

Le versioni “Racing”, “Factory”, “TrialGP” o repliche dei campioni che la hanno rese famose, quelle che soltanto in pochi possono assaporarne le qualità, sono in realtà le moto che si vendono di più, soprattutto in Italia. Strano, ma vero. Ci sono acquirenti che non si sognano minimamente di fare Trial, ovvero di affrontare le “zone”, anche soltanto per divertirsi con gli amici. Hanno comprato la moto perchè amano fare gite in montagna, nella natura, partecipare alle Mulatrial, fenomeno tipicamente italiano.

Tuttavia preferiscono sfoggiare la cavalcatura più performante, quella che credono sia la stessa del loro campione favorito. Che importa se si dovranno portare della benzina nello zaino – che in teoria sarebbe vietato, in quanto altamente pericoloso – perché il serbatoio è ridotto ai minimi termini. Tutte le versioni nate apposta per il Motoalpinismo sono alla lunga risultate un flop: a cominciare dagli anni ‘70, quando a fianco della Ossa Mick Andrews Replica (MAR), esisteva la Explorer. Oppure la COTA T della Montesa, o ancora la Alpina della Bultaco. Avevano un serbatoio un po’ più capiente – e allora era già sufficiente quello delle “competitive” – selle più grandi, i rapporti un po’ più lunghi, in alcuni casi cambiava anche l’angolo del cannotto, quasi a evidenziare un uso a metà fra l’Enduro (ancora Regolarità) e il Trial. I numeri di vendita sono sempre esigui, tanto da indurre le Case a non produrle più. In realtà a listino compaiono ancora alcuni modelli come l’Alp della Beta, la Contact della Gas Gas o la 4ride della Montesa, ma chiedete ai costruttori quante ne vendono...
E questa ricerca del massimo non si limita alla scelta fra il modello da Motoalpinismo rispetto al Trial, che potrebbe essere dettata da motivi estetici: spesso le grandi selle inventate per trasformare una moto nata per il Trial in un ibrido stonano con il resto della moto, esile e magro.

Addirittura dopo aver scelto il modello da Trial, pur essendoci una versione più economica, che non monta l’ultima forcella o l’ultimo ammortizzatore, finiscono per preferire il modello top, con la cilindrata massima, una frizione on-off che quando stacca ti catapulta sul pietrone. Quel pietrone che nessuno dei compratori oserà mai provare a fare!
Non ci sentiamo di attribuire tale tendenza ai giorni nostri. Possiamo soltanto osservare che persiste ed è un po’ accentuata, ma è un’ostinazione insita da sempre nei fruitori di questa disciplina. Trialisti precursori già 40 anni fa!

(da Motosprint n. 5 - 29 gennaio/04 febbraio 2019)

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Gas Gas Contact 250
Montesa 4 ride

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